Una bicicletta innovativa è stata realizzata dal MUSP per i vincitori di Enterprise Business Game 2011

Una bicicletta innovativa è stata realizzata dal MUSP per i vincitori di Enterprise Business Game 2011

A fine giugno si è tenuta a Piacenza la finale europea di Enterprise Business Game, un concorso rivolto alle classi quarte degli istituti superiori di tutta Europa, promosso a livello locale dalla CNA di Piacenza, per il quale MUSP ha realizzato il premio finale. Ai ragazzi era richiesta la presentazione di un progetto di impresa, che sono stati poi valutati da giurie prima locali, poi nazionali e infine internazionali. Ai vincitori è stato consegnato un prototipo di una bici che utilizza contenuti tecnologici innovativi.

Si è partiti da un telaio disassemblato che è stato parzialmente riempito in schiuma metallica poiché l’abbinata tra un tubo in acciaio, a parete sottile, ed un riempimento in schiuma di alluminio a bassa densità permette di alleggerire la struttura senza portare i costi a livelli inaccettabili. Successivamente il telaio, di quelli a giunzioni come nella tradizione delle bici italiane di qualità, è stato brasato da uno specialista e verniciato.

Il manubrio non ha leve poiché i freni vengono azionati muovendo indietro i pedali, per quello posteriore,  e grazie ad un meccanismo nascosto all’interno del manubrio, mediante la rotazione della manopola destra, quello anteriore. E’ una soluzione esteticamente molto pulita alla quale, dopo poco, ci si abitua.

Il cambio è integrato nel mozzo della ruota posteriore: si tratta di un variatore epicicloidale che ha all’esterno un solo pignone. Questa soluzione permette alla catena di lavorare in una posizione fissa evitando trazioni “in diagonale”, come avviene nei cambi tradizionali.
La catena è rivestita in nitruro di titanio, la stessa soluzione che si utilizza per il rivestimento degli utensili, per ridurre l’attrito e quindi lo sforzo della pedalata.

Per cambiare la marcia è sufficiente muovere un commutatore integrato nel manubrio, che ha manopole in acciaio inox e titanio. I cavi elettrici passano internamente al manubrio stesso e nel telaio e raggiungono una scheda elettronica di controllo, realizzata in laboratorio e nascosta nel tubo sottosella.

La dinamo è integrata nel mozzo anteriore: per accendere le luci basta ruotare un interruttore posto sul fanale, così non è necessario avvicinare la mano ai raggi in movimento.

Anche il design della bici, volutamente minimalista, è stato curato nei particolari. I parafanghi sono stati realizzati in laboratorio a partire da una lamiera inox da 1 mm, con un sistema di taglio a getto d’acqua ad altissima pressione, e successivamente calandrati per avere la curvatura necessaria.
Il parafango posteriore integra un piccolo portapacchi che supporta il faro posteriore.

Oltre ai ricercatori Valerio Mussi, Daniela Negri, Paolo Albertelli e Lisa Concari del Laboratorio MUSP, hanno contribuito alla realizzazione della bici Fabrizio Finetti, Gianni Costantini, Eligio Grossi, Corrado Buroni e, in modo particolare, Rosanna Raschiani.