Open Innovation: verso una nuova Silicon Valley?

Open Innovation: verso una nuova Silicon Valley?

Si è tenuto lo scorso 5 novembre, presso la prestigiosa Sala dei Teatini a Piacenza, l’evento “Open Innovation: verso una nuova Silicon Valley?” che, anche grazie alla presenza del Plug&Play, la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo, ha fatto riflettere su cosa sia l’innovazione e quali sono le modalità di un processo che caratterizza l’umanità fin dalle origini con la finalità di migliorare le condizioni di vita e sopravvivere in ambienti ostili.

L’obiettivo dell’innovazione tecnologica è oggi differente e non riguarda esclusivamente l’individuo ma si rivolge a sistemi più ampi e complessi dell’attività umana, con obiettivi ancora riconducibili ai precedenti ovvero la crescita e la sopravvivenza delle imprese nonostante la velocità delle trasformazioni in corso e la competizione internazionale.

Questi i temi trattati nel convegno organizzato dal Laboratorio MUSP, in collaborazione con il Clust-ER regionale della Meccanica ed il Tecnopolo di Piacenza- Casino Mandelli, che ha proposto una visione sulla prospettiva futura del sistema industriale dell’Emilia-Romagna attraverso un confronto tra due modalità alternative di fare innovazione in azienda.

La prima, più tradizionale e per questo profondamente radicata nei settori manifatturieri del nostro territorio, legata all’idea che l’innovazione debba essere interamente sviluppata all’interno dell’azienda proteggendola con ogni forma possibile di salvaguardia della proprietà intellettuale (dal brevetto alla complessità tecnologica) al fin di evitare che soggetti diversi possano trarne profitto.

La seconda, nata da esperienze originariamente sviluppate nella Silicon Valley, e maggiormente legate allo sviluppo di applicazioni software, si ispira al concetto di Open Innovation ovvero ad una condivisione delle idee innovative finalizzata ad uno sfruttamento più ampio e diffuso, anche in settori industriali diversi, che possa generare un ritorno economico più largo.

Il convegno, che si è tenuto presso la suggestiva Sala dei Teatini, è stato aperto dall’Assessore Palma Costi, che ha sottolineato l’azione svolta dalla Regione Emilia-Romagna per favorire l’interazione delle imprese con il sistema regionale della ricerca di cui i laboratori della rete Alta Tecnologia, le Università ed i Tecnopoli sono pilastri fondamentali.

Ha fatto seguito una introduzione, a cura del prof. Michele Monno - direttore scientifico del laboratorio MUSP, Manager del Tecnopolo di Piacenza- Casino Mandelli, e docente del Politecnico – che ha coordinato il convegno.

E’ stata poi la volta di Andrea Zorzetto, che ha presentato il “modello” Plug&Play, la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo, con sede principale in Silicon Valley e localizzazioni a Tokyo, Shangai, Bangkok etc. ma presente anche in Europa a Parigi, Amsterdam, Berlino, Monaco, Stoccarda e Milano (la sede dove Zorzetto lavora come Managing Partner per l’Italia).

Dalla teoria alla pratica, così potremmo definire la testimonianza, arrivata per l’occasione direttamente dagli Stati Uniti, di Kemal Levi, fondatore di Relimetrics, start-up nata nel 2013 e sviluppatasi, grazie all’utilizzo di computer vision e machine learning, fino a generare soluzioni applicabili in numerosi comparti industriali, tra cui quelli automobilistico, manifatturiero, elettronico e delle costruzioni, e diventata oggi un’impresa che opera a livello globale con hub nella Silicon Valley e a Berlino.

La seconda parte del pomeriggio è stata dedicata ad una tavola rotonda, dal titolo “L’Open Innovation e le imprese italiane”  moderata dal prof. Franco Mosconi – docente di Economia industriale presso l’Università di Parma – che ha evidenziato come alla singolarità della Silicon Valley, e con le dovute proporzioni, si possa contrapporre la specificità dei distretti produttivi (quelli che oggi definiamo Cluster) attraversati dalla via Emilia, tutti incentrati sulla realizzazione di sistemi per produrre.

Tra questi quello delle macchine automatiche e delle macchine utensili, ben rappresentati dalle aziende partecipanti alla tavola rotonda. Marco Livelli – componente del board of directors del Gruppo FFG di cui fa parte Jobs, Gildo Bosi - Resp. R&D Automation di SACMI, Paolo Scarabelli - Automation & Digital-Innovation & Partnership Manager di Tetrapak ed Enrico Callegati - Innovation Funding Manager di SCM

hanno risposto, mettendo in campo la rispettiva esperienza manageriale ai vertici di grandi imprese, dando vita ad una discussione molto apprezzata dal numeroso pubblico in sala.

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