Il Tecnopolo di Piacenza (Casino Mandelli) sede dell’incontro “La sfida del futuro: Lombardia ed Emilia Romagna verso l’autonomia - Proposte, impegni, percorsi”

Il Tecnopolo di Piacenza (Casino Mandelli) sede dell’incontro “La sfida del futuro: Lombardia ed Emilia Romagna verso l’autonomia - Proposte, impegni, percorsi”

Si è tenuto lo scorso 10 gennaio presso la sede del Tecnopolo di Piacenza (Casino Mandelli) l’incontro “La sfida del futuro: Lombardia ed Emilia Romagna verso l’autonomia - Proposte, impegni, percorsi”. Un confronto organizzato da CNA Emilia Romagna e CNA Lombardia con i Presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini e Roberto Maroni, per informare sul percorso intrapreso ponendo l'accento in particolar modo sulle opportunità che derivano da una maggiore autonomia.

Ha introdotto i lavori il Presidente di CNA Emilia Romagna, Dario Costantini:

<<Tengo molto alla sfida di una accresciuta autonomia regionale, una partita che in Emilia-Romagna è iniziata lo scorso 3 agosto con la convocazione da parte del presidente Bonaccini di tutti i firmatari del Patto per il Lavoro. Gli assessori Petitti, Bianchi e Venturi, ognuno per il proprio ambito di competenze, ci hanno illustrato i vantaggi, tangibili, per l’Emilia-Romagna, nel gestire direttamente parte del prelievo fiscale ad imprese e cittadini. Il Presidente Bonaccini ha saputo rassicurarci su alcuni valori che avrebbero animato questo percorso: anche grazie al Patto per il Lavoro e quindi grazie anche all’apporto di CNA Emilia-Romagna (che nel primo biennio del Patto ha gestito anche la presidenza del tavolo regionale dell’imprenditoria), la nostra Regione ha conti in ordine e performance economiche e sociali tali da potersi ritenere regione idonea a portare avanti un percorso di parziale autonomia. Traendo da queste pratiche un beneficio misurabile che sia conveniente per gli oltre 140.000 soggetti che rappresentiamo in questa regione.>>

<<Un altro valore in cui crediamo profondamente – continua Costantini – e su cui abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Presidente è la certezza che verrà mantenuto, sacro, l’impegno al mantenimento dell’unità nazionale, anzi, con l’auspicio che una gestione più mirata ed oculata delle risorse fungerà da stimolo anche per altre regioni.>>

A fronte di queste rassicurazioni da parte del Presidente Bonaccini e della sua Giunta, CNA Emilia-Romagna insieme a tutti e 50 i firmatari del Patto per il Lavoro, ha accettato dalla prima ora questa. In modo concreto, con la partecipazione ai tavoli tematici organizzati dalla Regione, fino ad arrivare all’appuntamento odierno dove sono stati riuniti tutti i massimi dirigenti del sistema associativo regionale.

<<Questa giornata – aggiunge Costantini – è stata per noi un’occasione formativa. In un percorso, quello di CNA Emilia-Romagna Education, nel quale mettiamo a disposizione dei nostri Dirigenti le competenze circa una Regione i cui poteri sono sempre più importanti; conoscenze da veicolare ai 10 territori in cui siamo organizzati. Per essere così di stimolo, come è nel nostro DNA, a portare sui tavoli la voce di chi rappresentiamo.>>

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, interviene:

<<Siamo convinti che nel 2018 sia venuto il tempo per questo Paese di vedere un premio, un riconoscimento che possa e debba essere assegnato a quelle Regioni in grado di dimostrare di essere virtuose ed in grado di garantire servizi di ottima qualità. Questo nella cornice di una unità nazionale, mai messa in discussione, e affermando in modo chiaro di non avere la minima volontà di chiedere, in futuro, di divenire in futuro una Regione a statuto speciale.>>

<<Con l’idea di dover aprire un percorso virtuoso – prosegue Bonaccini – ci siamo messi al lavoro per individuare le singole competenze, previste dalla Costituzione, su cui avremmo potuto chiedere autonomia.

Ne abbiamo già richieste 12, a cui aggiungeremo quasi certamente anche l’ordinamento sportivo, che fanno capo a quattro macro aree: la sicurezza sui luoghi di lavoro; l’internazionalizzazione, la ricerca e l’innovazione; l’ambiente, il territorio e la rigenerazione urbana; la salute pubblica. Quattro marco aree che crediamo, se attivate rispetto le competenze che chiediamo, potrebbero fare dell’Emilia Romagna non solo, come già oggi, la prima Regione per crescita e per tasso di attività, ma una Regione che può, crescendo più rapidamente, contribuire in modo forte alla crescita di tutto il Paese.>>

Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni:

<<Riteniamo l’autonomia fondamentale per diversi motivi. Tra le 23 materie previste dalla Costituzione, tre restano di competenza esclusiva dello Stato, mentre venti sono concorrenti. Per alcune di queste non abbiamo un molto interesse, come per esempio il tema dei giudici di pace che può restare di pertinenza nazionale, ma altre le troviamo di grande interesse, quali il coordinamento della finanza pubblica e del settore tributario, le reti di trasporto e quindi la mobilità dentro la regione e tra le regioni limitrofe e, ovviamente, il tema del lavoro. Tra le competenze di primario interesse abbiamo voluto infatti inserire la compartecipazione al gettito erariale, perché sarebbe una rivoluzione importante. Le imposte che pagano le Regioni e che attualmente arrivano per intero nelle casse dello Stato, rimarrebbero di competenza delle Regioni. Questo ci spingerebbe a fare investimenti in accordo con il mondo imprenditoriale, in una situazione in cui sarebbero tutti a guadagnare: le imprese da una parte e la Regione dall’altra, con un ricavo diretto per il proprio bilancio.>>

A concludere, il Presidente di CNA Lombardia, Daniele Parolo:

<<Le due organizzazioni, CNA Lombardia e CNA Emilia Romagna, rappresentano circa 200.000 soggetti, tra imprese e persone. Questo per dare l’idea dell’importanza e del peso di queste aree per l’economia del Paese, di cui rappresentano il cuore e ne sono il traino. Risulta evidente quanto per le CNA di queste regioni il tema dell’autonomia sia sentito e visto favorevolmente, e su cui ci attendiamo una risposta forte sulle possibilità di sviluppo che questi territori hanno dimostrato di poter dare e che danno quotidianamente>>