Il MUSP al CERN di Ginevra: la ricerca che si incontra Una delegazione del Laboratorio in visita tecnica al Cern

Il MUSP al CERN di Ginevra: la ricerca che si incontra Una delegazione del Laboratorio in visita tecnica al Cern

Il 18 aprile una delegazione del laboratorio MUSP si è recata a Ginevra per incontrare gli ingegneri del Mechanical & Materials Engineering group che realizza le lavorazioni meccaniche all’interno del Cern, al fine di avviare future collaborazioni tra i due enti di ricerca. Per il laboratorio MUSP è motivo di orgoglio essere entrati in contattato con una realtà internazionale quale il CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare): fondato nel 1954, fu uno dei primi esperimenti di creazione di joint venture tra laboratori di ricerca europei ed oggi è un brillante esempio di cooperazione nella ricerca scientifica.

Al CERN le ricerche di fisica teorica e applicata si concentrano sullo studio della materia utilizzando acceleratori di particelle che sfruttano campi elettrici per accelerare i fasci di particelle e campi magnetici per guidare i fasci stessi. Grazie alla più potente macchina realizzata fin’ora, il Grande Collisore di Adroni o LHC (Large Hadron Collider), installata in un tunnel di 27 Km di circonferenza, si studiano le particelle sprigionate dalle collisioni e le loro proprietà. La struttura del CERN richiede una presenza di ingegneri 10 volte maggiore di quella dei fisici: i lavori di ingegneria per il CERN spaziano nel campo della criogenia, della superconduttività della tecnologia del vuoto, della microelettronica e dell’ingegneria civile. Grazie a una ricerca così avanzata, il CERN favorisce grandi progressi tecnologici: i risultati possono avere applicazioni molto vaste, dall’informatica( nasce qui Internet!) alla scienza dei materiali permettendo così alle aziende esterne di acquisirne un’esperienza.

La collaborazione tra i due enti di ricerca nasce dalla volontà di collaborare nelle sfide ancora aperte inerenti alle ricerche sulle tematiche della meccanica e dei materiali di cui MUSP si occupa con successo. Gli Ingg. Bertinelli e Perini, responsabile e vice del gruppo CERN EN-MME Group: Mechanical & Materials Engineering hanno guidato la delegazione MUSP in una visita ad-hoc attraverso le officine meccaniche, i laboratori di metrologia, le sale di assemblaggio e prova dei magneti superconduttori e gli uffici di progettazione i cui studi si stanno concentrando sulla realizzazione del nuovo acceleratore lineare LINAC4.

L’Ing. Perini ha presentato alla delegazione il Dr. Valerio Grassi, responsabile del sistema di generazione delle alte tensioni per la calorimetria elettromagnetica e adronica ad argon liquido del rivelatore ATLAS.  Valerio Grassi ha spiegato l’importanza della conferma sperimentale raggiunta dal Cern il 4 Luglio 2012 riguardante l’ipotesi formulata nel 1964 dal fisico britannico da cui il bosone prende il nome. Secondo Peter Higgs, infatti, esisterebbero un bosone e il relativo campo che fornirebbero la spiegazione di uno dei più grandi misteri della fisica, cioè perché quasi tutte le particelle hanno massa e perché altre, come i fotoni, non ne hanno. Infatti l’attuale modello “standard”, utilizzato dai fisici teorici per spiegare  il mondo dell’infinitamente piccolo, crollerebbe senza il bosone di Higgs, che costringe le varie particelle a interagire tra loro e ad aggregarsi, acquistando una massa. Per spiegare il bosone di Higgs, Valerio Grassi ricorre al noto esempio del personaggio famoso che entra in una sala piena di persone, attirando intorno a sé gran parte dei presenti. Mentre il personaggio si muove, attrae le persone a lui più vicine, mentre quelle che lascia alle sue spalle tornano nella loro posizione originaria. Questo affollamento aumenta la resistenza al movimento. Vale a dire che il personaggio acquisisce massa, proprio come fanno le particelle che attraversano il campo di Higgs: le particelle interagiscono fra loro, vengono rallentate dall'attrito, non viaggiano più alla velocità della luce e acquistano una massa.

Nella parte conclusiva della visita è stato sottolineato il ruolo di vitale importanza che ricopre oggi la ricerca scientifica nel mondo.

Il Cern cura da sempre le attività di trasferimento delle proprie tecnologie in altri settori: in quest’ottica il Cern ospita al suo interno i laboratori della fondazione italiana Tera(di cui il piacentino Ugo Amaldi fu grande promotore ed è tuttora Presidente): si tratta di una no profit organisation per realizzare sistemi di cura oncologica basati su piccoli acceleratori lineari per realizzare ls adroterapia forse il sistema di cura dei tumori più avanzato al mondo. Anche in questa visita i tecnici del MUSP hanno discusso aree di possibile collaborazione per la realizzazione di parti di altissima precisione(https://www.tera.it/tera/ ).

Particolare molto rilevante è capire come vengano distribuiti i finanziamenti ricevuti dal Cern dagli stati membri e come in parte vengano ridistribuiti negli stessi paesi sotto forma di contratti con aziende per la realizzazione materiale della strumentazione necessaria. I fisici e i paesi membri sono infatti responsabili del finanziamento, della costruzione e della gestione degli esperimenti a cui collaborano. La parte principale del bilancio del CERN viene spesa per la costruzione di nuove macchine, soprattutto l'LHC, e quindi può contribuire solo parzialmente alla gestione degli esperimenti, ma di fatto nessun pezzo viene costruito al Cern, quindi collaborare con il Cern vuol dire portare lavoro anche alle aziende del proprio paese.

In quest’ottica quindi la collaborazione tra Cern e MUSP potrebbe essere l’inizio di un coinvolgimento delle imprese del territorio in un ambito internazionale di grande prestigio.